Il titolo di questa rubrica sull’adolescenza altro non è che il nome di una delle più celebri opere di Paul Gauguin, una sorta di testamento pittorico dell’artista francese che propone una lettura in chiave esistenziale della vita umana, nel passaggio dall’infanzia (nella destra del quadro) all’età adulta fino alla vecchiaia (rappresentata a sinistra).
Queste tre domande sono alcuni dei temi che interessano l’individuo per tutto l’arco della vita e che assumono un significato particolare nel corso dell’adolescenza, nella formazione di una nuova identità con cui ogni individuo cerca di affrontare il passaggio dall’infanzia al mondo adulto.
Possiamo assumere come inizio dell’adolescenza la pubertà, un periodo di profondi cambiamenti che coinvolgono ragazzi e ragazze non solo a livello fisico-corporeo, ma anche psicologico, neurobiologico, cognitivo e sociale e che danno forma all’individuo adulto.
In particolare nel parlare di questa fase evolutiva diviene importante prestare attenzione a tutto il sistema familiare entro il quale l’adolescente è inserito e che con esso deve trovare un nuovo equilibrio. Il rapporto con i genitori evolve pur conservando tracce del recente passato: il papà e la mamma restano figure importanti e uniche nella vita del ragazzo, nelle capacità che hanno di fornirgli supporto e conforto, soprattutto nelle situazioni di stress e difficoltà, ma cominciano ad avere un ruolo importante nella formazione di un’identità adulta anche i pari e le altre figure di riferimento incontrate al di fuori della famiglia.
Mentre il ragazzo è impegnato a modellare un senso di sé più maturo, per i genitori può divenire difficile riconoscerlo come il bambino che è stato fino a poco prima dell’ingresso in adolescenza, dovendo in parte rinunciare e in parte rielaborare, modificandole, certe aspettative e certi desideri sviluppati sul ragazzo che ora non sembra più corrispondere all’immagine che essi si erano creati di lui. Se per molti motivi non è possibile lo svolgersi di questo processo di riadattamento familiare reciproco si creano le condizioni per quelle situazioni di incomprensione e conflitto che fanno pensare all’adolescenza come a un periodo di ribellione eclatante dei giovani alla ricerca di una propria autonomia e autenticità e che muovono le famiglie a chiedere aiuto, preoccupate per una situazione di tensioni che appaiono insanabili.
Nel toccare sinteticamente i temi sopra esposti, questa piccola rubrica vorrà essere un’occasione per favorire alcuni spunti di riflessione e promuovere uno scambio di opinioni con i lettori che vorranno farsi coinvolgere.
POSTILLA. Per ragioni di comodità legate all’utilizzo della lingua italiana, laddove parlerò di ragazzo, lo farò riferendomi sia ai ragazzi che alle ragazze, se non altrimenti specificato.
Lorenzo Rizzi, psicologo
Aprile 8, 2016